martedì 30 giugno 2009

Un nuovo mondo

Rieccomi dopo una breve assenza, ma non riuscivo a connettermi alla rete wifi dell'hostfamily. Chiedo scusa per gli errori grammaticali e sintattici che farò in questo post, ma sto scrivendo veramente di fretta.

Che dire, dopo due giorni qui in Giappone, mi sembra di essere arrivato in un nuovo mondo. E' tutto così diverso dall'Italia che all'inizio rimani stordito, abbagliato da quello che e' il Giappone.

Giornata di ieri, 29 Giugno 2009.
Sono atterrato all'aereoporto internazionale di Narita con cira 30 minuti di ritardo (grazie Alitalia) Già all'aereoporto si capisce che ci si trova in una nazione veramente particolare: tanta gente ma un silenzio surreale, pulizia e profumo, gente in divisa che appena passi si inchina sorridendo.
Ecco subito un particolare che mi ha fatto sorridere.
Sotto la scritta Arrivals.... ci sono due scritte: una in giapponese che si legge okaerinasai, l'altra in inglese che da semplicemente il benvenuto in Giappone. Peccato che okaerinasai non voglia dire "Benvenuto in Giappone" (che sarebbe Nihon he youkoso) , ma vuol dire "Bentornato a casa".

Dopo il ritiro bagagli e dogana, compro il biglietto del pullman per raggiungere il Cerulean Tower hotel dove un professore della Shibuya Gaigo mi verrà a prend
ere e mi accompagnerà alla scuola. La partenza del bus era prevista alle 13 e un quarto, quindi mi metto ad aspettare buono buono consumando il primo pasto giapponese: palline di pastella ripiene di polipo meglio conosciute come Takoyaki.

Finito di mangiare si parte per Tokyo!!!!
Rimango ancora una volta sconvolto dalla gentilezza che incontro. Alle 13 e 15 in punto, non un secondo di più ne uno di meno (l'autista fissava l'orologio della stazione) si parte. Il paesaggio pian piano muta. Dalla campagna di Narita si passa gradualmente alla confusione della Capitale.



Arrivato al Cerulean devo chiamare in qualche modo la scuola. Entro nell'albergo dove mi accoglie un cinquantenne con una divisia superelegante. Si inchina e mi da il benvenuto in giapponese. Io un po' stizzito ed in un giapponese molto approssimativo gli espongo il problema. Ancora una volta con una gentilezza che in Italia ci scordiamo, vengo accompagnato al telefono pubblico. Chiamo a scuola e questa volta il mio giapponese non funziona per niente ihih: dopo che mi ero presentato e gli ho cercato di spiegare dove fossi e cosa volessi, momento di pausa e ricevo in cambio un "Eh!?". Ok, meglio passare all'inglese. Conclusa la chiamata dopo pochi minuti sento in lontanaza "Jianruka?!", mi giro ed ecco spuntare un trentenne tutto sorridente e simpaticissimo. Una volta a scuola incontro l'hostmother.... Domani prometto di proseguire il racconto :-))

Piccola anticipazione



giovedì 25 giugno 2009

Per iniziare: Genki Japanese I e II


Ecco i primi suggerimenti per chi vuole studiare giapponese da autodidatta. La prima cosa da fare in assoluto è imparare alla perfezione il kana, cioè i due sistemi di scrittura giapponese
sillabici (hiragana e katakana). Per fare questo consiglio il libro Japanese for Busy People Kana Workbook (lo trovate su Amazon o su thejapanshop.com).

E' fondamentale sin da subito scrivere e leggere il giapponese SOLO ED ESCLUSIVAMENTE in kana. Lasciate perdere quindi libri che propongono lezioni di grammatica traslitterate.
Naturalmente se preferite risparmiare potete studiare hiragana e katakana su wikipedia (cliccare sui link 1 e 2). Altra cosa fondamentale: seguire sempre l'ordine di scrittura di ogni carattere.
Dopo aver padroneggiato per bene il kana, si parte con la grammatica e gli ideogrammi (kanji). Io mi sono trovato benissimo con Genki Japanese volumi I e II + i rispettivi workbook (tutto reperibile su amazon e thejapanshop.com). Dimenticavo, sono in inglese, in italiano si trova questo, ma non l'ho provato.

Genki Japanese è diviso in unità didattiche, ognuna con alcuni dialoghi in giapponese introduttivi, vocabolario da studiare (usando Anki naturalmente), spiegazioni della grammatica ed esercizi sia di grammatica che di ascolto. In fondo al libro si trovano i kanji (anche loro da studiare con Anki) con relative letture per esercitarsi. Io ho pure inserito su Anki alcune frasette per ogni argomento di grammatica, in modo tale da non dover studiare la regolina a memoria.
Finiti i quattro libri accuratamente, avrete una conoscenza elementare di giapponese. Spiegato così sembra un'impresa ardua, ma vi posso assicurare che le soddisfazioni non mancheranno.

mercoledì 24 giugno 2009

Un libro per sognare


Per chi sogna un'avventura in Giappone, ecco un libro che vi affascinerà: Autostop con Buddha di Will Ferguson, Feltrinelli Editore.
La copertina è già molto promettente e credo possa essere considerata già di per se una recensione. Una geisha che si specchia in uno shinkansen (i treni ad alta velocità giapponesi). Lo scontro tra tradizione e modernità. Se male interpretata la copertina potrebbe però fare pensare che anche questo sia un altro libro sulla contraddittorietà insita nel Giappone. Nulla di tutto questo.

Il libro tratta infatti il racconto delle avventure dell'autore deciso ad attraversare ad autostop da Capo Sata a Capo Soya le isole di Kyushu, Shikoku, Honshu e Hokkaido seguedo il fronte di fioritura dei ciliegi alla ricerca della vera essenza del Giappone. Il racconto si concentra soprattutto sulle persone che il protagonista incontra durante il suo cammino. Ed è proprio questo il tema del libro: la gente comune che costituisce il vero Giappone. Bisogna notare infatti come Ferguson eviti grandi metropoli quali Tokyo e Osaka: luoghi dove la modernità e la frenesia offuscano il quotidiano e l'individuo. Il tutto naturalmente visto con gli occhi di un gaijin che spesso incappa in gaffe che strappano il sorriso del lettore (refusi linguistici come ninjin=carota al posto di ningen=umano). Insomma, un "must" per tutti i viaggiatori.

martedì 23 giugno 2009

Origami (折り紙)!

Secondo post del giorno.
Studiando giapponese non si può non rimanere incuriositi/affascinati dalle tradizioni di questo magnifico paese. Ecco un classico: l'origami.

Primo consiglio per autodidatti

Rieccomi. Questa volta non vi parlerò del viaggio in Giappone ma di un software per chi vuole studiare giapponese: Anki. Questo programma è ideale per memorizzare qualsiasi cosa, non solo ideogrammi e vocaboli.

Il download lo potete fare da questo link. Una volta scaricato basta creare il proprio "mazzo di carte" da memorizzare ed il gioco è fatto. Il software vi chiederà le carte con una frequenza proporzionale alla difficoltà che troverete nel memorizzarle secondo l'algoritmo SRS. Si fa prima a provarlo che a spiegare esattamente come funziona :-). Per ulteriori informazioni potete pure vedere questo video introduttivo realizzato dall'autore di Anki.



lunedì 22 giugno 2009

-6 Giorni


Sembra un miraggio, un'illusione. Poi guardo il biglietto aereo, i documenti per l'Host Family e le valigie ancora vuote nell'angolo del soggiorno. E' tutto vero. Sono Gianluca, ho 18 anni, studio giapponese da uno e fra 6 giorni sarò diretto da solo verso il Sol Levante.

Obbiettivo di questo blog? Non solo cercare di condividere le emozioni del viaggio, ma anche provare a dare suggerimenti a chi vuole studiare il giapponese da autodidatta o sta pianificando una vacanza-studio in Giappone.

Domanda che molti mi fanno appena mi sentono dire che studio giapponese e che probabilmente anche voi vorreste pormi: ma da dove diavolo ti è venuta questa malsana idea? Alcuni pensano che io sia un Otaku o cose simili e che quindi studi la lingua del paese del Sol Levante poichè influenzato dai cartoni animati. NO!!! Studio giapponese poichè 1. Ho la malsana idea di studiare ingengeria elettronica dopo il liceo (associazione industrie di elettronica e Giappone è abbastanza immediata, quindi maggiore possibilità di trovare un buon lavoro) 2. Sono sempre rimasto affascinato dalle culture asiatiche e, in generale, quelle che presentano profondi differenze con la nostra occidentale. Poi quando ho conosciuto un giapponese in una vacanza studio che si era fissato che doveva insegnarmi la sua lingua, ecco che è iniziato tutto.

La mia permanenza in Giappone durerà complessivamente 33 giorni (dal 29 di Giugno al 31 di Luglio) durante i quali frequenterò la scuola di lingue Shibuya Gaigo Gakuin di Tokyo e pernotterò presso una famiglia giapponese (speriamo bene :-P ). Le lezioni sono durante la mattinata, quindi di pomeriggio mi precipiterò fuori dalla scuola per esplorare la Capitale. Durante i fine settimana ho in programma di visitare Nikko, Kamakura e forse Niigata, quest'ultima per un motivo abbastanza particolare che spiegerò più avanti :-) . Comunque nei prossimi post vedrò di pubblicare un calendario con le varie mete.

Ora ho un po' di sonno e quindi vi saluto (anche se so che ancora non mi starà leggendo nessuno :-) ).

Ciao.